Veniamo al mondo con un inspiro che ci apre alla vita, dopo il quale respiriamo ogni secondo della nostra vita, attimo dopo attimo, senza che ne prestiamo attenzione, affidandoci al nostro corpo che lo fa sa fare e lo fa per noi.
Cosi naturale questo atto, che stupisce quasi che una donna in dolce attesa debba “imparare a respirare” per prepararsi al travaglio-parto e frequentare lezioni di yoga in gravidanza.
In realtà nulla si deve imparare, ma “solo” osservare: prestare attenzione al proprio respiro, posizione dopo posizione, diventando consapevoli dell’aria che entra e che esce.
Può sembrare facile, ma la nostra mente è davvero proliferante, e quando siamo in una determinata posizione (dalla più semplice alla più complessa), la mente ci presenta pensieri di varia natura che ci distolgono dalla posizione o ce la fanno percepire estremamente difficoltosa/dolorosa.
Ciò ha una similitudine con il travaglio ed è per questo che praticare yoga in gravidanza prepara a questa esperienza: infatti contrazione dopo contrazione, l’attenzione al respiro ci permette di stare dentro al dolore, nonostante la mente possa generare pensieri negativi e sconfortanti a riguardo.
L’attenzione al respiro, durante il travaglio, permette di portare l’attenzione al corpo e di trovare in esso la fiducia necessaria per proseguire, contrazione dopo contrazione.
Ancorandoci al respiro durante la contrazione, ci affidiamo al corpo come guida sicura.
Il respiro diventa la risorsa endogena principale; la mente così non ci limita, non è più da ostacolo, ma abbassa la presa che ha su di noi e il corpo può fluire, può abbandonarsi, può aprirsi.
Ritornare all’ascolto del respiro permette di tornare a noi, ad una parte di noi istintiva e antica che abbiamo l’opportunità di conoscere durante il travaglio-parto; inoltre il respiro crea un ponte tra noi e il bambino con il quale e per il quale affrontiamo la nascita.
Quando le donne dopo che hanno partorito mi scrivono per dirmi che la respirazione le ha aiutate tantissimo in travaglio, io mi sento felice per loro e soddisfatta per il mio lavoro.
Sento di aver facilitato un ascolto, l’ascolto di sé, che diventa così una risorsa durante i momenti difficili della vita.
Concludo con la poesia di Sabrina Giarratana, autrice di libri per bambini, che durante le sue gravidanze ha praticato yoga e che in questa poesia parla di FIDUCIA durante le onde delle contrazioni:
“Sono nel mare, mare in tempesta
Mentre nel mondo tutto si arresta
Cerco una zattera e fuori non c’è,
perché la zattera è dentro di me
Ecco l’approdo, ecco il mio posto
Devo restarci ad ogni costo
Ho una certezza in questo mare
Lo riuscirò ad attraversare” S.G.
Ostetrica Francesca Gotti, formata in Yoga in Gravidanza