La plagiocefalia, anche detta “testa piatta del neonato”, è un fenomeno piuttosto comune nei più piccoli. Essa consiste nello “schiacciamento” o “appiattimento” di una parte della testa del neonato, causata per lo più dalla posizione che egli assume all’interno della culla.

Quando è di origine posizionale, la plagiocefalia non è una situazione preoccupante: la condizione non comporta problemi per la salute del neonato e rientra gradualmente nel giro di poco, soprattutto se si ricorre alla manipolazione da parte di un osteopata.

Che cos’è la plagiocefalia posizionale

Durante le sue prime settimane di vita, il bambino trascorre la maggior parte del suo tempo in una posizione supina, ovvero a pancia in su con la schiena appoggiata sul letto, oppure disteso su un lato (tendenzialmente lo stesso).

Queste posizioni, protratte nel tempo, causano una pressione a livello del cranio, il quale finisce gradualmente per appiattirsi all’altezza del punto in cui risulta maggiore la pressione.

A seconda che si tratti di una posizione supina o laterale, la plagiocefalia si localizza nella zona posteriore e/o laterale della testa. Oltre alla testa piatta, si possono osservare altri segnali, come ad esempio una guancia più gonfia dell’altra o gli occhi non allineati.

La posizione del bambino non è però l’unica causa della plagiocefalia.

Essa può derivare anche da altre situazioni (un trauma della struttura del cranio durante il parto, oppure problematiche più serie come la plagiocefalia sinostotica, causata da una precoce ossificazione di una o più suture del cranio) che devono essere sottoposte a specifico controllo medico.

Quando è di origine posizionale, comunque, la plagiocefalia non deve destare troppa preoccupazione nei genitori. Il problema esiste per lo più dal punto di vista estetico e rientra gradualmente non appena il neonato inizia ad avere una vita più attiva e a variare le sue posizioni e/o i suoi movimenti (magari anche grazie all’aiuto di mamma e papà, che possono muovere e posizionare il proprio bambino in modo diverso durante la giornata così da allentare la pressione sul cranio).

Se il genitore lo desidera, può eventualmente valutare l’intervento di un osteopata per ottimizzare l’allineamento vertebrale e risolvere il problema, oltre a garantire maggiore benessere nel bambino.

La manipolazione dell’osteopata per la plagiocefalia

Tra i rimedi utili per aiutare i genitori (e soprattutto il neonato) a risolvere il problema della plagiocefalia posizionale c’è l’osteopatia pediatrica.

L’osteopatia è una pratica manuale che utilizza tecniche di manipolazione specifiche per il sistema muscolo-scheletrico e viscerale: il loro scopo è agire sui diversi disturbi dei neonati, non solo risolvendo problematiche già presenti, come ad esempio la testa piatta, ma anche prevenendo eventuali disfunzioni che potrebbero influenzare negativamente la futura crescita del bambino.

Per questo si considera l’osteopatia un metodo terapeutico di “cura-prevenzione”, tanto più efficace se messo in pratica fin dalla tenera età dei bambini.

Le manipolazioni manuali dell’osteopata sono molto delicate e sicure per i bambini. Queste agiscono ripristinando l’equilibrio corporeo: in particolare, in caso di plagiocefalia posizionale, l’osteopata lavora sia sulla mobilizzazione delle suture craniche sia esercitando manipolazioni dolci sul sacro e la pelvi.

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