Ogni famiglia ha il suo mito familiare: un insieme di credenze condivise da tutti i membri della famiglia su cui tutti noi fondiamo i nostri valori, convinzioni, abitudini, schemi comportamentali, e persino la nostra identità.
Anche se non ce ne rendiamo conto, fin da quando siamo bambini condividiamo con la nostra famiglia una mitologia di base, e nel percorso di crescita e cambiamento a cui tutti noi siamo chiamati nel corso della vita si nasconde in realtà uno sforzo a trovare il nostro posto proprio all’interno della mitologia familiare. Non è sempre facile farlo, però: alcune volte è difficile aderire al “copione” e trovare il nostro spazio. È da questa sensazione di allontanamento dal mito familiare che nascono spesso i conflitti e il malessere nelle famiglie.
Poiché sono così cruciali, è quindi importante capire come i miti familiari influiscono sul nostro modo di essere.
Che cos’è un mito familiare
Prima di tutto, proviamo a definire meglio che cos’è un mito familiare.
Come abbiamo già detto, i miti familiari sono quelle credenze condivise da tutti i membri della famiglia. Racconti, narrazioni, ricordi, segreti, rituali che si tramandano dalle generazioni di ieri a quelle di oggi: un mito familiare incarna tutte queste tradizioni di famiglia, sia quelle consce sia quelle inconsce.
Possiamo anche dire che, da una parte, il mito di una famiglia include tutto l’insieme delle abitudini, anche le più banali e quotidiane; dall’altra, invece, è una summa di tutte le storie, le fantasie e le suggestioni che vengono tramandate nel tempo.
Questa mitologia finisce quindi per creare delle regole più o meno consapevoli che si instaurano all’interno della famiglia, dettando il nostro modo di essere e comportarci. Si tratta, in altre parole, di un modello che si annida in qualsiasi relazione o avvenimento nella vita di famiglia: quasi uno schema ricorrente che guida il nostro senso di appartenenza al gruppo familiare e che stabilisce i ruoli familiari e la natura delle relazioni tra i diversi membri.
Il più delle volte, non riusciamo a vedere questo modello o “mito” perché troppo radicato in noi oppure nascosto sotto il velo delle abitudini di tutti i giorni.
Fermandoci a riflettere, però, è possibile imparare a riconoscere il proprio mito familiare, e analizzarlo può essere importante per risolvere conflitti o disfunzioni all’interno della famiglia, soprattutto quando un membro viene accusato di non condividere o accettare il mito familiare.
I diversi miti familiari
Gli psicologi hanno tracciato alcuni dei “modelli” di miti familiari più ricorrenti. Leggendoli uno ad uno, ciascuno di noi potrà identificarsi in uno schema, scoprendo il mito che lo ha forgiato all’interno della sfera familiare.
Il primo mito familiare è quello dell’armonia: secondo questo mito, tutta la famiglia è sempre felice e tende a comportarsi come se non esistessero problemi in grado di minacciare l’armonia e il benessere familiare.
Esiste poi il mito della pseudomutualità, ovvero il mito di una famiglia in cui non si litiga mai, in cui tutti i componenti vanno sempre d’accordo e in cui non ci creano mai conflitti di nessun tipo.
Simile ma diverso è invece il mito dell’unità familiare: in questo caso, tutte le persone interne alla famiglia devono fare gruppo ed essere solidali, mentre chi non appartiene alla famiglia, ed è quindi estraneo, viene considerato sempre come un potenziale nemico che deve guadagnarsi la piena fiducia e rispetto della famiglia.
Un altro mito molto diffuso è quello della salvezza e della redenzione: in questo caso, la famiglia si sente vittima di eventi avversi che vanno al di fuori delle responsabilità di famiglia. Per far fronte ai tiri del fato o della sfortuna, la famiglia inizia a condividere il mito di una futura “redenzione” o salvezza a cui sono destinati. Questo mito si avvicina anche a quello del catastrofismo, in cui per evitare conseguenze negative per i membri familiari è necessario aderire a un rigido schema di regole e vincoli per il bene della famiglia.
Chi non obbedisce alle regole è spesso visto come causa di un male per la famiglia: questo è il mito del capro espiatorio familiare, in cui tutti i problemi vengono appunto ricollegati a uno o più componenti di una famiglia considerati responsabili dei mali altrui.
Un altro mito molto diffuso è infine quello della incomunicabilità: la convinzione profonda che tra membri della stessa famiglia non si riesca a comunicare, ad aiutarsi e ad andare d’accordo.
Riconoscere il proprio mito familiare è importante perché ci permette di comprendere meglio chi siamo e, forse, aiutarci a cambiare ed evolvere, trovando il nostro posto non solo all’interno della famiglia, ma anche nel mondo.
E tu di che mito familiare sei?